martedì, Aprile 23, 2024
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Sono in arrivo i farmaci anticovid. Sarà questo il motivo della “spinta” a vaccinarsi ?

Giulio Andretti soleva ripetere che a pensare male si fa peccato ma “speso  si indovina”.
L’introduzione del certificato vaccinale e le restrizioni che il governo centrale seguito a ruota dal Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, hanno disposto a carico dei cittadini non vaccinati , oggi sembra assumere un aspetto meno nobile rispetto alla tutela della salute pubblica.
Il Commissario europeo alla salute e alla sicurezza alimentare, fa sapere che un primo risultato si concretizza nella strategia dell’UE sugli strumenti terapeutici contro la COVID-19. Un primo portafoglio di 5 strumenti terapeutici potrebbero essere presto disponibili per la cura dei pazienti in tutta l’UE. Tra questi strumenti terapeutici, 4 sono anticorpi monoclonali oggetto di revisione ciclica (rolling review) da parte dell’Agenzia europea per i medicinali, mentre il quinto è un immunosoppressore la cui autorizzazione all’immissione in commercio potrebbe essere estesa per comprendere la cura dei pazienti affetti da COVID-19.

Stella Kyriakides

Stella Kyriakides, ha dichiarato : “Oggi compiamo il primo passo verso un ampio portafoglio di strumenti terapeutici per curare la COVID-19. Anche se la vaccinazione procede a ritmo crescente, il virus non scomparirà e i pazienti avranno bisogno di cure sicure ed efficaci per ridurre l’impatto della COVID-19. Il nostro obiettivo è chiaro: puntiamo a individuare ulteriori candidati all’avanguardia in fase di sviluppo e ad autorizzare almeno 3 nuovi strumenti terapeutici entro la fine dell’anno. Questa è l’Unione europea della salute in azione.”
I 5 prodotti si trovano in una fase avanzata di sviluppo e hanno elevate possibilità di figurare tra i 3 nuovi strumenti terapeutici contro la COVID-19 da autorizzare entro ottobre 2021 – l’obiettivo fissato nell’ambito della strategia – a condizione che i dati definitivi ne dimostrino la sicurezza, la qualità e l’efficacia.
Si tratta dei seguenti prodotti:
una nuova indicazione relativa alla COVID-19 per medicinali esistenti:

  • immunosoppressore baricitinib (un medicinale che riduce l’attività del sistema immunitario) di Eli Lilly: è in fase di valutazione una domanda di estensione dell’autorizzazione all’immissione in commercio per l’indicazione relativa alla COVID-19;

anticorpi monoclonali di nuovo sviluppo oggetto di revisione ciclica – uno strumento normativo volto ad accelerare la valutazione di un medicinale promettente durante un’emergenza di sanità pubblica:

  • combinazione di bamlanivimab ed etesevimab di Eli Lilly: oggetto di revisione ciclica;
  • combinazione di casirivimab e imdevimab di Regeneron Pharmaceuticals, Inc. e F. Hoffman-La Roche, Ltd: oggetto di revisione ciclica;
  • regdanvimab di Celltrion: oggetto di revisione ciclica;
  • sotrovimab di GlaxoSmithKline e Vir Biotechnology, Inc.: oggetto di revisione ciclica.

Sulla base del lavoro del gruppo di esperti sulle varianti della COVID-19 istituito di recente, la Commissione definirà entro ottobre un portafoglio di almeno 10 possibili strumenti terapeutici contro la COVID-19. Il processo di selezione sarà obiettivo e basato su dati scientifici, con criteri di selezione concordati con gli Stati membri. Dal momento che sono necessari tipi di prodotti differenti a seconda delle popolazioni di pazienti e delle fasi e della gravità della malattia, il gruppo di esperti individuerà le categorie di prodotti e selezionerà gli strumenti terapeutici candidati più promettenti per ciascuna categoria sulla base di criteri scientifici.
Il portafoglio contribuirà all’obiettivo di disporre di almeno 3 nuovi strumenti terapeutici autorizzati entro ottobre, ed eventualmente di altri 2 entro la fine dell’anno. L’Agenzia europea per i medicinali avvierà altre revisioni cicliche di strumenti terapeutici promettenti entro la fine del 2021, in funzione dei risultati delle attività di ricerca e sviluppo.
La Commissione ha recentemente concluso un’aggiudicazione congiunta di anticorpi monoclonali (casirivimab e imdevimab) e potrebbe avviarne altre entro la fine dell’anno.
Va da se che l’arrivo di farmaci  in commercio di farmaci per la cura del COVID19, farà sprofondare l’interesse per quello che viene definito il vaccino.
Da qui, forse, la necessità di smaltire le scorte e di prevedere l’uso dei vaccini già acquistati per gli anni futuri.

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