Semmai ci fossero stati dubbi sulla disattenzione del governo nazionale ai problemi del sud e della Sicilia, Giorgia Meloni li ha dissipati con uno sbianchetto. Fondo di perequazione e fondi per le infrastrutture praticamente azzerati.
Per far quadrare i conti e avvallare l’idea di Salvini di sperperare soldi per il progetto impossibile del ponte che nessuno vuole in Sicilia, il Presidente del Consiglio non ha trovato di meglio che attingere al fondo di perequazione che sarebbe dovuto servire a contro bilanciare l’autonomia differenziata e ai fondi stanziati per le infraastrutture.
Il fondo di perequazione dalla dotazione iniziale di 4,4 miliardi di euro si è ridotto a soli 800 milioni. Una beffa “meloniana” per il sud e la Sicilia.
La finta levata di scudi del presidente della regione, Schifani, è apparsa come una sceneggiata politica ad uso e consumo dei media.
Niente di nuovo sotto il sole mentre a Bolzano alzano la voce e nasce il movimento per sciogliere la “Regione Alto Adige”.
In Trinacria si pensa alle poltrone e quindi l’ARS discute di ripristinare le province e l’elezione diretta del presidente. Un progetto fortemente voluto da Schifani e dalla Democrazia Cristiana di Totò Cuffaro.
Altra politica, altre priorità e altri politici.
Meloni, Salvini e il ponte. Così “scippano” al sud il fondo di perequazione
