domenica, Maggio 12, 2024
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Foibe. Coraggioso discorso di Mattarella ma mancava la parola “perdono”

Il 10 febbraio Giorno del Ricordo della commerazione della tragedia tutta italiana delle foibe per la prima volta da quando nel 2004 è stato aperto il libro della storia delle “foibe” che ha fatto scoprire agli italiani quanto falsa sia la narrazione della II Guerra Mondiale.
Per oltre 50 anni tutta la politica italiana ha taciuto colpevolmente sulla tragedia per una sorta di “gentlemen’s agreement” tra tutti i partiti politici e voltato per la seconda volta nella storia, le spalle agli italiani di Fiume, di Istria e di Dalmazia.
Se il 10 febbraio 2024 lo stato italiano si è parzialmente riabilitato per merito del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha avuto il coraggio di chiedere perdono per il lungo e colpevole silenzio sui tanti, troppi, istriani morti solo perchè italiani, lo stesso non si può dire del discorso del prof. Mattarella.
Un discorso importante, puntuale e condivisibile. Il prof. Mattarella ha ricordato che “La ferocia che si scatenò contro gli italiani in quelle zone non può essere derubricata sotto la voce di atti, comunque ignobili, di vendetta o giustizia sommaria contro i fascisti occupanti. Le sparizioni nelle foibe o dopo l’internamento nei campi di prigionia, le uccisioni, le torture commesse contro gli italiani in quelle zone, infatti, colpirono funzionari e militari, sacerdoti, intellettuali, impiegati e semplici cittadini che non avevano nulla da spartire con la dittatura di Mussolini. E persino partigiani e antifascisti, la cui unica colpa era quella di essere italiani”.
Il passaggio un muro di silenzio e di oblio, un misto di imbarazzo, di opportunismo politico e talvolta di grave superficialità, si formò intorno alle terribili sofferenze di migliaia di italianiè una forte ma non si può definire “superficialità”  aver negato per 50 anni la verità delle foibe, delle migliaia di morti innocenti e della forzata migrazione degli italiani di Istria.
E’ stato comunque un discorso per certi aspetti coraggioso ma sarebbe dovuto terminare con la presa di coscienza che lo stato ha tradito gli italiani di Istria non solo con il lungo silenzio e vergognoso sulle foibe ma sopratutto per aver firmato, dopo essersi accordati con la Jugoslavia nelle segrete stanze del potere, l’infausto Trattato del 1975 figlio di accordi tra burocrati e di baratti anche tra politici istriani.
Mancava in poche parole, quella richiesta di perdono per aver tradito non una ma due volte gli italiani di Istria.

Michele Santoro

 

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