martedì, Aprile 16, 2024
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Marsala. Via Bertolino: una vergogna che dura da 20 anni

Via Bertolino
Via Bertolino

Abbiamo spesso scritto sulla disattenzione dell’Amministrazione marsalese su questioni importanti quali la viabilità, acqua e sistemazione delle strade.
Via Bertolino è una strada che attende che siano asfaltata. Il problema dura da circa 20 anni e il Comune non ha mai preso in considerazione asfaltare questa arteria.
Al tempo sono stati informati gli ex Sindaci  Carini, Adamo e Di Girolamo ma nessuno ha mai dato risposte e il disinteresse per i cittadini che vi risiedono appare vergognosa per una città che vuole essere a  misura d’uomo e turistica.
Un esempio i tombini al di sotto della sede stradale che sono una costante senza che il dirigente abbia mai sollevato alcuna palese contestazione nei confronti delle ditte che sono intervenute. In Via Stefano Bilardello, strada riasfalta da qualche mese, i tombini sono tutti al di sotto della rete stradale perchè ad ogni intervento il livello stradale si alza ma i tombini non vengono tenuti in considerazione. Il RUP ? Il Dirigente ? Che dicono ?

Foto del tombino

Nel mese di febbraio è stato fatto informato il Vice Sindaco Polo Ruggieri sulla pericolosità  di un tombino posto proprio al  centro della carreggiata in Via Libertà,  che si trova al di sotto della sede stradale di 5/6 cm.
Ruggieri malgrado non fosse l’assessore del ramo, ha prontamente inviato al dirigente del settore la comunicazione per una rapido intervento condividendo sulla pericolosità dello di questo tombino. Non è successo nulla e nel mese di Aprile sempre al Vice Sindaco è stato fatto notare era ancora li. Altra comunicazione al dirigente ma nulla si è mosso.
Oggi, a distanza di 8 mesi,, quel tombino in via Libertà è ancora li a far danni a veicoli e sopratutto a motociclisti.
Una situazione inaccettabile che ad onor del vero è una situazione generalizzata in Sicilia.
Risponderà questa volta il Sindaco Massimo Grillo ?
L’Amministrazione pensa al Digital Twins e non riesce ad amministrare la città.

Michele Santoro

 

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