Riflettendo sulla drammatica situazione della ex valle del mela, sulle problematiche occupazionali e ambientali, si pone la questione del confronto tra ambientalisti e sindacati, per cercare insieme una soluzione condivisa ed utile a tutti.
Noi non vogliamo che, i lavoratori pensino che vogliamo far chiudere le industrie, vogliamo invece proporre un confronto costruttivo con le varie categorie dei sindacati che rappresentano i lavoratori del polo industriale che va da Milazzo a Villafranca Tirrena, per valutare insieme, tutte le varie possibili forme per la tutela ambientale, per il risanamento, il diritto al lavoro ed alla salute.
Si potrebbe, insieme fare questo percorso, rivendicando la nostra condizione popolare, e nell’esclusivo interesse della tutela dei nostri diritti.
Pensateci bene, secondo noi sarebbe un errore lasciar cadere questa proposta.
Da molto tempo, il ricatto occupazionale viene usato come strumento per giustificare ogni forma di adeguamento ai parametri sul contenimento dell’inquinamento, perchè far strumento di ciò, quando invece le realtà sono ben altre?
Lo stesso Presidente della Repubblica fa giusto appello per la tutela ambientale e la tutela del diritto al lavoro ed alla salute, e noi proponiamo ogni forma di dialogo con le categorie interessate per costruire un percorso utile a tutti.
Gli “Ambientalisti” sono nello stesso tempo cittadini e lavoratori come tutti, sono portatori di giuste ragioni per proporre il risanamento, la tutela, lo sviluppo sostenibile, ad esempio l’insieme di patologie che oltre a colpire i cittadini non addetti alle industrie, colpiscono anche gli stessi lavoratori, respiriamo la stessa aria, beviamo la stessa acqua, etc. etc.,
Ma spesso, è la diversa visione degli interessi che ci divide, quando nella realtà non è così, salvo il fatto di eventuali organizzazioni (possibili da entrambi le parti), siano costretti a rispondere a logiche di strategia territoriale, ma spero che nel nostro caso, non vi siano presenze di questo tipo.
Ci teniamo a chiarire che noi non intendiamo, a nostra volta fare strumento del quadro patologico e dei danni alla salute, del degrado fisico del territorio, anche perché poniamo tutto ciò alla valutazione critica secondo scienza e coscienza, e vogliamo una volta per tutte, risolvere la questione di conflittualità tra ambientalisti e lavoratori addetti, che taluni per aspetti più speculativi, usano come deterrente per la tutela degli interessi, di chi ha come unico scopo il profitto.
Auspichiamo una piena adesione alla proposta del confronto, il che rappresenterebbe una edizione di Class Action più Democratica –
Salvatore Crisafulli