sabato, Luglio 27, 2024
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Ridicola decisione della Corte penale internazionale sul mandato di arresto di Putin

Salutata con malcelata soddisfazione da Joe Biden, l’incredibile decisione della Corte penale internazionale appare come un solenne abbaglio preso sull’onda del pensiero unico che prevede che la Russia e Putin siano i cattivi e l’Ucraina e Zelensky i buoni.
L’attacco russo all’Ucraina è un atto da condannare ma è difficile dimenticare che l’Occidente per otto anni ha fatto finta di non vedere i massacri di cittadini ucraini russofoni nel Donbass ad opera del battaglione AZOV.
Ora la Corte si è presa il suo momento sotto i riflettori, ma è rimasta in silenzio e assente sui crimini statunitensi in Iraq, Libia, ex Jugoslavia, in Siria e Afghanistan giusto per ricordare i più recenti e silente sui crimini ucraini nel Donbass, e spara un proiettile a salve per suscitare scalpore in un momento in cui tutti dovrebbero lavorare per la tregua e la pace.
Le armi risuonano nel teatro, le informazioni dal campo sono frastagliate e per lo più manipolate dall’apparato di Zelensky e dalle intellignce USA e UK, e per quanto si possa dare credito alle accuse, è difficile non pensare che questa decisione, al di là del momento di visibilità, non sia in realtà una decisione politica.
Innutile, controproducente e in definitiva benzina sul fuoco e nulla più.

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