giovedì, Aprile 25, 2024
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Palermo. Un’altra vittima della disposizione “Vigile attesa e tachipirina” ?   

I numeri della vittime di COVID devono ancora essere valutati nella loro complessa realtà così come devono essere chiariti i numeri dei morti presso la loro abitazione e dichiarati COVID.
La linea guida governativa vigile attesa da tempo messa in discussione ma ribadita dal Consiglio di Stato rimane una incomprensibile procedura sanitaria contestata da molti medici territoriale.
Il Ministero precisa che “ Il dicastero dà delle linee guida ma non bisogna per forza attenersi a queste”.
Ma se non si seguono le linee guida e il soggetto muore o si aggrava chi garantisce il medico?
Il caso accaduto a Palermo confermerebbe la necessità di intervenire farmacologicamente all’insorgere dell’infezioni per evitare l’aggravamento e il ricovero.
Ad un soggetto di 75 anni, cardiopatico,  è stato riscontrato il COVID e il medico di famiglia ha attuato rigidamente le linee guida ministeriali, attesa vigile e tachipirina.
Purtroppo, dopo quattro di febbre tra i 37,7 e oltre 38C  e tachipirina, puntale arriva l’aggravamento e il ricovero d’urgenza in ospedale.
L’infezione viene debellata in un mese e il paziente viene dichiarato guarito dal COVID.
Purtroppo durante la degenza intervengono complicazioni renali e il paziente deve essere sottoposto ad intervento chirurgico. Viene trasferito presso un ospedale cittadino attrezzato, dove, dopo l’intervento al rene viene nuovamente sottoposto ad una operazione per rimuovere circa un litro di sangue accumulatosi nel corpo dopo una emorragia.
Esattamente un mese dopo, il paziente è deceduto per le complicazioni non dipendenti da COVID ma viene dichiarato deceduto per COVID.
Questo è quanto riferiscono i familiari che, negli oltre due mesi di degenza lo hanno potuto vedere solo una volta, hanno  appreso dai sanitari. Nessuna spiegazioni circa l’insorgere delle complicanze renali e dell’asserita emorragia.
Alla luce di tutto ciò viene da chiedersi se tutto ciò poteva essere evitato se solo il paziente fosse stato assistito sin dall’insorgere dell’infezione.
Quanti pazienti dichiarati deceduti per COVID poteva essere salvati e quanti decessi per complicanze non riconducibili all’infezione sono stati dichiarati decessi COVID ?
 

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