venerdì, Marzo 29, 2024
HomeCronacaUtilizzo beni della mafia: il commissario antimafia Mariuccia chiede al prefetto relazione...

Utilizzo beni della mafia: il commissario antimafia Mariuccia chiede al prefetto relazione su cantina di Riina e Brusca

Quindici anni e non si muove foglia. Come se l’ ombra dei due patriarchi, il defunto Bernardo Brusca e il capo di Cosa nostra Totò Riina, continuasse a gravare su quella che era la più grande cantina della Sicilia occidentale. Nessuno tocchi la cantina dei boss, la stessa che – nel 1989 – già confiscata e con tanto di sigilli riuscì non si sa come ad ottenere dalla Regione e dalla Comunità europea un finanziamento di cinque miliardi di lire per l’ acquisto di nuovi silos, peraltro regolarmente installati e naturalmente mai utilizzati. Un segno di sfida, un modo come un altro per dire che – confisca o no – i padroni della cantina Kaggio erano e rimanevano Bernardo Brusca e Totò Riina. A rimettere in funzione la Kaggio ci aveva provato, per ultimo, l’ex sindaco di Monreale Salvino Caputo che oggi ricopre il ruolo di presidente della commissione parlamentare Attività Produttive e componente di quella Antimafia. Nel periodo in cui era amministratore della cittadina normanna 1994 si era battuto ed era riuscito ad ottenere il bene. Successivamente era riuscito ad ottenere un  finanziamento  per la ristrutturazione, che ne prevedeva un centro per la sperimentazione dei vini del territorio, ma dopo i lavori completati piu’ di 4 anni fa il bene è rimasto ancora inutilizzato e oggi si trova di nuovo in stato di abbandono, poiché l’attuale amministrazione presieduta dal sindaco Toti Gullo, non ha adottato alcun provvedimento per il suo utilizzo, che potrebbe dare impulso alla imprenditoria locale e lavoro a molti giovani che hanno dato vita a cooperative sociali. Caputo, la settimana scorsa, ha preso carta e penna e ha segnalato la circostanza  al Commissario straordinario del Governo per la Gestione e l’Utilizzo dei Beni confiscati alla Mafia, Antonio Mariuccia che ha immediatamente attivato i suoi uffici ed ha chiesto una relazione dettagliata al Prefetto di Palermo  Trevisone. “Ho chiesto alle autorità preposte – si legge nella nota del commissario – ogni elemento di dettaglio al fine di avviare tempestivamente opportune attività di impulso finalizzata ad un  recupero ed utilizzo del bene a servizio dello sviluppo dell’economia del territorio”.

Più popolari

ultime notizie