Sergio Sacco, cognato del Procuratore Distrettuale antimafia Francesco Messineo, è stato inscritto nel registro degli indagati dalla Procura della Repubblica di Palermo con l’ipotesi di accusa di fittizia intestazione di beni e scaturisce dalle dichiarazioni del pentito Andrea Bonaccorso, che aveva parlato dell’intestazione da parte di Sacco di alcuni cavalli di razza, appartenenti in realta’ al boss di Brancaccio Andrea Adamo.
Gli atti, considerato che Messineo si è astenuto dall’inchiesta, sono stati trasmetti alla Procura di Caltanissetta, competente territorialmente ad indagare su reati commessi da giudici e magistrati palermitani.
Nel caso di specie, la trasmissione degli atti è dovuta in quanto Caltanissetta è competente in caso di inchieste che coinvolgono congiunti di magistrati e giudici.
Il CSM è stato informato dell’apertura dell’indagine su Sacco che da parte sua aveva aperto una inchiesta conoscitiva sulla questione.