sabato, Luglio 27, 2024
HomeCronacaSciacca. Truffa aggravata anche alla banca del cordone ombelicale

Sciacca. Truffa aggravata anche alla banca del cordone ombelicale

Un’altra truffa  ed altri comportamenti baronali nella sanità, questa volta da parte di alcuni responsabili della banca del cordone ombelicale di Sciacca.
La Guardia di Finanza ha messo a nudo un altro vergognoso spaccato della sanità siciliana, che in questo caso, sarebbe fatta di appalti pilotati nelle procedure di approvvigionamento di beni e servizi, omissione di esami obbligatori e controlli medici, e danni erariali per oltre 15 milioni di euro, .
Teatro dell’ennesima truffa ai danni dei cittadini e dello stato, la Banca del cordone ombelicale dell’Azienda ospedaliera di Sciacca, (AG), una struttura che provvede, per tutto il territorio siciliano, alla raccolta e crioconservazione di sangue cordonale da cui vengono estratte, cellule staminali ad alta capacità rigenerativa da utilizzare per trapianti.
Primaria struttura sanitaria, la Banca di Sciacca è la più importante d’Europa, e al secondo posto a livello mondiale per numero di cordoni ombelicali raccolti.
Le indagini hanno preso in esame il periodo che va dal 1999 al 2006,  e hanno potuto accertare l’esistenza di rapporti “privilegiati” tra i responsabili della struttura e alcune società del settore medico -farmaceutico.
In pratica, venivano pilotate a favore di quelle società che garantivano ai responsabili della struttura  borse di studio e finanziamenti per partecipazioni a convegni.
Le indagine hanno potuto evidenziare omissioni nelle procedure della lavorazione del sangue contenuto nel cordone ombelicale donato dalle madri all’atto del parto:, quali ad esempio,   esami obbligatori sulle sacche raccolte che non venivano effettuati.
Turbata libertà degli incanti e truffa aggravata sono i reati contestati dagli inquirenti per tutti i coinvolti per i quali è già stato richiesto il rinvio a giudizio da parte dei magistrati della Procura della Repubblica di Sciacca.
La Guardia di Finanza ha segnalato il caso alla Procura regionale della Corte dei Conti di Palermo.

Più popolari

ultime notizie