La peronospora, il terribile fungo della famiglia delle Peronosporaceae: la Plasmopara viticola che colpisce in prevalenza la vite, secondo le indicazioni e i comunicati dei tecnici dell’Assessorato regionale all’Agricoltura potrebbe tornare a colpire i vigneti del nostro territorio arrecando danni consistenti alla già precaria economia dei nostri agricoltori. Da qui l’invito del Sindaco Renzo Carini a porre in essere tutti gli accorgimenti ed i trattamenti necessari al fine di scongiurare gravissimi danni alle piante e conseguentemente alla raccolta dell’uva nel mese di settembre. “Le notizie che ci giungono dagli esperti dell’Assessorato regionale all’Agricoltura – precisa il Sindaco Carini – preannunciano un consistente rischio “peronospora” per i vigneti del comprensorio marsalese. Occorre, dunque, visto il clima di questo periodo che si proceda al giusto trattamento delle piante per prevenire il proliferare della peronospora come è accaduto la scorsa primavera con danni davvero ingenti. In tal senso mi sento di rivolgere un invito a tutti i miei concittadini viticoltori affinchè prendano contatti con le Soat o con il Centro per le innovazioni della filiera vitivinicola “Ernesto Del Giudice” e pongano in essere le loro direttive per prevenire la malattia o affrontarla già dal 1° stadio“. Tecnicamente la peronospora colpisce le foglie e si manifesta con delle macchie traslucide, che sembrano di olio, sulla pagina superiore, che spesso vengono seguite, in corrispondenza sulla pagina inferiore, da macchie di muffa giallastra, soprattutto se l’umidità è elevata. Con il procedere del tempo la malattia si diffonde ai germogli, che si ricoprono di muffa bianco-giallastra. I tessuti colpiti da peronospora disseccano e cadono. Prima della caduta sulle foglie il fungo rilascia delle oospore, che rimangono sulle foglie cadute, dove passano l’inverno, e infettano le piante l’anno successivo. Difficilmente si può arrivare alla morte dell’intera pianta, però ovviamente si ha un forte deperimento della vegetazione, accompagnato da scarsa produzione di fiori e di frutti. Questa malattia è favorita dall’elevata umidità e dalle temperature primaverili; le maggiori infezioni avvengono in periodi che presentano la cosiddetta regola dei tre 10: germogli di 10 cm, pioggia di 10 mm in 24-48 ore, temperatura minima 10°C; in presenza dei tre elementi precedentemente elencati si procede a trattamenti preventivi, praticando l’endoterapia e quella di contatto. Attualmente – secondo quanto precisa Vito Falco del Centro per l’innovazione della filiera vitivinicola – è attivo un servizio gratuito del centro agrometereologico che invia sms agli agricoltori avvisandoli, per tempo, di eventuali possibili malattie delle varie coltivazioni. Per beneficiarne basta iscriversi ad un’apposita lista.