Noi Indipendentisti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “, progressisti, non intendiamo aderire alla manifestazone promossa dal COORDINAMENTO REGIONALE SICILIANO “CONTRO G8” in base ad una valutazione politica d’ordine generale da cui non dobbiamo né vogliamo prescindere.
Se , infatti, non riusciamo ad essere d’accordo con la logica degli organizzatori del G8 sinceramente non ci sentiamo neppure di concordare pienamente con la piattaforma del coordinamento”contro G8″.
Nel documento del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” rileviamo che non c’è alcun riferimento, collegamento o anche solo richiamo al fatto che il G8 che si svolge in Sicilia ha luogo in una nazione senza stato.
Ora tacere o “dimenticare” ciò a nostro avviso significa, in buona sostanza, dare una percezione alterata di quella che realmente è la situazione sociale, politica ed economica che si vive in
Sicilia.
A questo punto ci domandiamo perché gli animatori, i “No global” del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8″evitino accuratamente nel loro documento -piattaforma di parlare della dimensione nazionale siciliana.
E’ ovvio, a nostro avviso, che tutto ciò non è né dettato da ingenuità né è tanto meno casuale .
Alla luce di ciò pur avendo Noi alcuni punti di contatto con la loro analisi , come forza indipendentista, non possiamo sottoscrivere il loro punto di vista.
Se lo facessimo perderemmo concretamente, la nostra funzione politica.
Se infatti Noi indipendentisti militanti du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti “accettassimo ciò avalleremmo di fatto la stessa negazione e quindi disarticolazione della questione nazionale siciliana .
Noi non possiamo accettare che la contestazione al G8 che si svolge nella città siciliana di Siracusa, parte della Nazione Siciliana, sia posta e praticata sulla base di una piattaforma preconfezionata fuori dalla Sicilia che sorvola ed evita di affrontare l’elemento d’analisi fondamentale e ciò i motivi storici, economici e politici che specificano il perché l’Arcipelago Siciliano, sia trattato oggi come una colonia.
Non comprendiamo come si possa, infatti, parlare di colonialismo come fanno quelli del Coordinamento Regionale Siciliano senza citare la evidente nostra dimensione nazionale. Temiamo ciò dipenda proprio, o anche, dal fatto che i soggetti, politici e sociali, che animano lo stesso Coordinamento Regionale Siciliano siano, apertamente, ideologicamente schierati contro il Sicilianismo e di fatto contro ogni tipo di Sicilianità, cioè contro ogni forma di Autodeterminazione, politica e sociale, che non sia da loro, dai loro maîtres á penser, eterodiretta.
E’ ovvio , evidente che Noi non possiamo accettare un simile, umiliante punto di vista. Non cambieremo il nostro atteggiamento neppure nel caso in cui qualche gruppo sicilianista dovesse aderire a questa piattaforma. Ognuno si prenderà le proprie responsabilità politiche e morali. Per l’F.N.S. questa piattaforma resta fortemente asiciliana e antisiciliana.
Anche Noi du F.N.S. come quelli del Coordinamento Regionale Siciliano siamo fortemente contrari all’intempestiva decisione del G8 sull’ambiente di riunirsi in Sicilia. In Sicilia, nel comprensorio siciliano aretuseo dove,però, ricordiamo anche ai “no global”che sono stati proprio Governi Italiani di tutti i tipi , forze politiche, di destra, di sinistra e di centro, con mentalità centralista hanno fatto un feroce, sistematico, visibile scempio di ambiente, di salute ,di legalità democratica. Strumentalizzando i bisogni e le speranze del Popolo Siciliano.
E nessuno, ma proprio nessuno, ha in merito nulla da insegnarci dato che Noi du F.N.S., soli, nel silenzio di tutti ,denunciammo pubblicamente già nel 1979 le terrorizzanti nascite di bimbi malformati, ad esempio, nelle aree interessate alle produzioni petrolchimiche, parte martoriata della “nazione senza stato” Sicilia.
Del resto mai Noi abbiamo smesso di reclamare il nostro diritto all’autodeterminazione anche in termini ambientali.
Né può o deve sfuggire, e neppure dovrebbe sfuggire a quelli del Coordinamento Regionale Siciliano, né ad eventuali collaboratori “locali” che dal riconoscimento della dimensione nazionale siciliana discendono una serie di conseguenze sociali e d’analisi che ad essi sfuggono quasi del tutto o che fanno “affrontare” loro la situazione siciliana in modo falsato in base ai loro soggettivi convincimenti.
A tutti costoro raccomandiamo ancora una volta di percepire meglio la nostra irrisolta questione nazionale ed il ruolo di quella invirtuosa economia di dipendenza di cui appunto la zona industriale aretusea è non casuale paradigma.
Anzi crediamo che ciò accada di proposito.
noi crediamo piuttosto che ciò accada di proposito in una Terra, in una Nazione note e rinomate in ogni angolo del mondo, sin da sempre, e dove continua una sciente, sistematica , voluta distruzione dell’economia siciliana in favore degli interessi del Capitalismo, familistico e non, del Centro-Nord Italia senza tenere nel minimo conto le reali necessità del Popolo Siciliano.
Condizioni per ottenere le quali si è ricorso sopratutto alla rapina sistematica, allo sfruttamento delle risorse collettive e nazionali siciliane come gli Idrocarburi o alla decisione di fare della Sicilia, del siracusano, del comprensorio gelese, inquinate e inquinanti raffinerie a cielo aperto.
Raffinerie che come da copione si installano nella colonia -Sicilia.
In cambio della loro complicità-avallo non pochi ascari hanno ricevuto premi, denari, prebende.
Non si è creata vera produttività, ne vero lavoro né vera occupazione. Si è messo in piedi un devastato e devastante apparato assistenzialista di tipo politico ed economico.
Sappiamo che appariremo a taluni anche spiacevoli ma va detto che in base a questa analisi dobbiamo dire, a voce alta, che mentre i G-ottini si barricheranno dentro il castello Maniace dell’isola di Ortigia i contestatori , a loro volta e modo, si asserraglieranno nel loro castello ideologico.
Peccato che i settori politici che sono contrari alla globalizzazione selvaggia non vogliano, né sappiano superare i loro ideologismi, i loro pregiudizi verso la Sicilia e i Siciliani.
A quanti di loro sono in buona fede ci permettiamo di rivolgere il seguente messaggio: Voi, attraverso un mix composito tra l’antropometrico e certo razzismo differenzialista, finite per smentire, negare quella parte, non piccola, di Società Siciliana virtuosa in cui vivono, convivono Antimafia ed Amor di Patria Siciliano insieme all’ansia di giustizia sociale e la voglia , non mediata, di autodeterminazione politica e nazionale.
La vostra insensibilità, le vostre appannate lenti colorate antisiciliane sottraggono così a molti, siciliani e no, anche nel e del movimento No Global, l’occasione, umana e politica, di guardare alla Sicilia fuori dalla trincea ottriata del centralismo piemontesista e risorgimentalista.
Nessun accenno poi al nesso che però per Noi è inscindibile tra Ambiente e globalità. Un nesso, non scontato, che mette concretamente a repentaglio oltre che l’ambiente anche la biodiversità e con essa la imprescindibile pluralità delle culture, e della cultura siciliana.
Perché neppure un accenno a ciò? Davvero non cogliete il nesso?
Temiamo sia davvero così.
Il nostro annientamento culturale, a cui contribuite con il vostro miope silenzio, dimostra quanto in concreto voi siate, per certi versi, più globali e globalisti, di quanto Voi stessi possiate pensare!
Noi invece difendiamo come valore sociale, politico e antiglobalista il nostro diritto ad esistere, persistere, resistere in nome del diritto umano del Popolo Siciliano alla propria cultura, materiale e no, che è poi diritto umano alla diversità proclamata e praticata in Sicilia come nella nostra ampia Diaspora per il Mondo.
Né siamo indietro neppure riguardo la riflessione sulle occupazione militari italiane di ampie parti del territorio siciliano ( fummo tra i primi ad essere, difatti, a manifestare a Sigonella anche se non in funzione filo-URSS ), funzionale al ruolo di colonia assegnato alla Sicilia su cui si può tornare a riflettere in rapporto anche alla rinnovata centralità della Sicilia nel e per il Mediterraneo.
Per tutti questi fondanti motivi noi non saremo, alla manifestazione di Siracusa, intorno a quella piattaforma che non ci convince e che non riteniamo affatto affascinante.
Essere, dunque, schierati con quelli del Coordinamento Regionale Siciliano “Contro G8” non sarebbe in alcun modo comprensibile per chi è e si propone come Indipendentista o anche solo sicilianista.
E infatti anche stavolta Noi indipendentisti, progressivi e progressisti, du Frunti Nazziunali Sicilianu – “Sicilia Indipinnenti ” restiamo solo ed esclusivamente al servizio del Popolo Siciliano, dei suoi bisogni e dei suoi desideri.