venerdì, Dicembre 6, 2024
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Il 25 aprile la Sicilia non ha nulla da festeggiare!

Il Presidente del Consiglio del governo di Roma, Silvio Berlusconi, nella sua seconda conferenza stampa tenuata a l’Aquila, ha voluto sottolineare che il ponte di Messina é un’opera prioritaria perché darà lo status di “cittadini italiani” a tutti i siciliani, e che quindi il governo troverà i fondi per realizzare il ponte sullo Stretto di Messina.
Affermazioni identiche a quelle già espresse qualche tempo fa e da quasi nessun “giornale” libero ed indipendente “riferite”.
Le dichiarazioni pubbliche di Berlusconi, Presidente del Consiglio, e non certo l’ultimo di passaggio, ci suggeriscono di chiederci che cosda dovrebbero festeggiare i siciliani.

La storia del 25 aprile 1945 in Sicilia è diversa da quella italiana, l’unità è stata imposta con una campagna di annessione dei Savoia con massacri e furti utilizzando sapientemente il liberatore-dittatore Garibaldi e dalla sua banda che ha rubato ai siciliani la “rivoluzione” iniziata nel 1848, l’autonomia speciale ottenuta con un atto pattizio con la monarchia è stata scippata dalla Repubblica italiana con colpi di mano incostituzionali della stessa Corte Costituzionale (massimamente politicizzata e quindi assolutamente non imparziale)  che, caso unico nel mondo occidentale, invece di sentenziare sulla “costituzionalità” di leggi e norme, è intervenuta, nel caso dello Statuto siciliano che ricordiamo è parte integrante della Costituzione, a modificarne il dettato.

La Corte, ricordiamo ai molti distratti,  ha scippato in maniera furbesca ed incostituzionale ai siciliani l’Alta Corte che garantiva “la specificità” dell’autonomia siciliana, e permesso al governo regionale di aggirare le norme permettendo la reintroduzione, dalla finestra ed in modo assolutamente costituzionale, delle province e degli uffici ad essere collegate, che erano, e paradossalmente rimangono, cancellate statutariamente.

Cosa devono festeggiare i siciliani se in Sicilia, in modo assolutamente incostituzionale, sono ancora presenti, quale retaggio coloniale, i prefetti, lunga manu del governo nazionale che ledono il principio di autonomia e le attribuzioni del Presidente della Regione, unico rappresentante in Sicilia per lo stato nazionale.

Cosa deve festeggiare la Sicilia se la sua Carta Costituzionale, scippata come detto con colpi di mano incostituzionali, da oltre sessanta anni rimane lettera morta?

Grazie quindi a Berlusconi per detto chiaramente quello che tutti nel “continente” pensano da sempre e per averci ricordato che non essendo italiani, i siciliani non hanno nulla da festeggiare il 25 aprile.

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