giovedì, Novembre 7, 2024
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Dalla Sicilia ricostruire l’Abruzzo ma con soldi “puliti”, l’appello di una lettrice

Riceviamo, e pensiamo meriti di essere pubblicata per intero, uno sfogo di una cittadina romana che ha voluto esternarci le sue preoccupazioni circa la possibilità di infiltrazioni  malavitosi “nell’affare” ricostruzione dell’Abruzzo.

La lettera, condivisibile, merita attenzione soprattutto da parte delle istituzioni e delle Forze dell’Ordine.  
“Salve, scrivo da Roma e per caso ho aperto il vs sito del giornale. Leggevo del sisma in Abruzzo, nel modo specifico di una squadra di volontari che dalla Sicilia si è recata nel comune di Tornimparte. Come persona colpita da questo TRAGICO fatto accaduto in Abruzzo e provato in prima persona alle 3,32 di quella maledetta notte (il terremoto si è fatto sentire anche a Roma dove abito), vorrei esprimere un pensiero che spero anche voi insieme a me possiate condividere : vorrei, anzi VOGLIO che nella fase di ricostruzione non si facciano vive quelle IMMONDE persone o clan malavitosi che distruggono la vita delle oneste persone. Distruggono il mondo, fanno danni immani e aggiungerei che i soldi della ricostruzione devono metterli loro!!!  Non soldi sporchi ma soldi sudati e guadagnati onestamente…!!! 
In Italia c’è la mafia, camorra, ‘ndrangheta e credo possano bastare PURTROPPO. Non è mia intenzione fare polemica o fare di tutta un erba un fascio. Spero tanto ci sia VIGILANZA da parte delle Istituzioni anche sui materiali e norme da applicare. Scusate il mio “sfogo” se così si può chiamare, saluti
”     
G.

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