Ancora una conferenza di servizi ed ancora una conferenza stampa a Marsala sul tema : nuovo ospedale Cardilla, ed ancora tante parole in libertà.
Questa volta alla conferenza stampa era presente anche il direttore generale dell’ASL Gaetano D’Antoni, ma non è che la sua presenza ha portato nulla di nuovo, anzi, per certi aspetti ha aumentato i dubbi e le perplessità sulla possibile data di apertura del nosocomio.
Circa un anno fa scrivemmo che la soluzione burocratica era ben lungi dell’essere risolta ed elencammo anche i motivi dell’empasse.
Fummo ovviamente non ascoltati ma facili profeti visto che oggi ci vengono a dire che, guarda caso, manca l’autorizzazione della Regione Siciliana e, cosa nota, il Certificato di conformità che riguarda la struttura precedente e che è stata oggetto di inchiesta giudiziaria.
Nella confusione che gira intorno a questo ospedale si parla erroneamente di Certificato di Collaudo Statico ma questo, per l’intera struttura è stato già rilasciato mentre non può essere rilasciato, per i motivi che ora sono emersi “anche” ufficialmente, per mancanza di alcuni documenti progettuali che all’epoca dell’inchiesta giudiziaria furono sequestrati, il certificato di conformità.
Cioè quel certificato che attesta che l’opera completa sia conforma al progetto approvato.
La cosa anomala, quando il Direttore Generale D’Antoni ha parlato di “possibili” azioni messe in atto per ritardare l’apertura dell’ospedale, è che proprio l’ASL 9 ha richiesto il certificato di conformità al Genio Civile nel febbraio del 2009 !!! quando tutto l’edificio è stato consegnato dalla ditta costruttrice nel settembre del 2007.
Come mai l’ASL 9 ha impiegato ben 16 mesi per fare una semplice richiesta al Genio Civile ? Dimenticanza di qualche dirigente ?
Questa domanda è stata da noi fatta in conferenza stampa senza peraltro ottenere risposta e di dubbi e tanti non so, non ero io dirigente all’epoca, per una conferenza stampa che aveva la presunzione di essere chiarificatrice, ce ne sono stati tanti.
Tra le cose che non quadrano ovviamente la questione del personale che già al 50% dell’organico nel vecchio e per far funzionare il nuovo ci vorrebbe almeno il doppio dell’organico reale del S. Biagio.
Ma di assunzioni non se ne parla così come non è chiaro ancora quali servizi potrà fornire all’utente questo mostro di tecnologia costato alla collettività oltre 70 milioni di euro.
Tutto lascia prevedere che l’apertura di questo ospedale, in quali condizioni di operatività poi non è dato di sapere visto che il progetto di riforma sanitaria è ancora in discussione all’ARS, sia ancora lontana.