sabato, Luglio 27, 2024
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Caso del pescehreccio mazarese: Il governo italiano subisce passivamente la pirateria libica

Lui se la fuma|
Lui se la fuma|

Quando qualche giorno fa fu “abbordato” il peschereccio mazarese da una motovedetta libica parlammo chiaramente di pirateria nel silenzio generale delle istituzioni nazionali.
Leggendo le dichiarazione del Comandante del peschereccio, l’atto di pirateria libico è confermato anche dai fatti. I libici hanno attaccato in acque internazionali ed usato, anche se a scopo intimidatorio, le armi di bordo. Un paese sovrano come l’Italia non può subire passivamente questi atti che violano il diritto internazionale e deve denunciare il governo libico al Tribunale internazionale per atti di pirateria.
E’ triste, ma ricordare Berlusconi che si è recato a Tripoli per ossequiare e baciare il leader libico, ufficialmente senza alcuna carica istituzionale, a termine della firma di un accordo che “sottomette” l’Italia ad un dittatore che da oltre 30 anni si beffa e gioca con essa come il gatto con il topo, fa apparire il nostro paese un piccolo stato sperduto nell’oceano e sottomesso ad una grande nazionale coloniale.
Il presidente del Consiglio chiedere scusa in nome dell’Italia per un passato che ha visto l’Italia stessa offesa e migliaia di siciliani spogliati dai loro averi e cacciati dalla Libia proprio dal colonnello. L’Italia che ha lasciato infrastrutture e cultura, che è stata offesa ed umiliata dalla Libia, chiede scusa, il tutto, per salvaguardare gli interessi economici del nord.  
Gheddafi per tutta risposta fa abbordare i nostri (siciliani) pescherecci da motovedette libiche perché sa bene che l’Italia non reagirà mai e supinamente subirà sempre perché i grandi interessi dei gruppi industriali e finanziari del nord, Impregilo ed ENI in prima fila, potrebbero essere messi a rischio in caso che il topo, cioè l’Italia, osasse reagire.
L’Italia, sesta potenza industriale, sembra solo un giocattolo nelle mani di Gheddafi e la Sicilia ancora una volta costretta a subire le conseguenze di una non politica internazionale del governo nazionale e della insipienza del governo regionale.
Contro i pirati dell’Atlantico abbiamo inviato un nostro caccia, contro gli atti di pirateria di Gheddafi mandiamo Berlusconi ad ossequiarlo e a chiedere scusa.

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