Il Ministro della Pubblica Istruzione ha preannunciato alle organizzazioni sindacali il taglio di 37.000 docenti in organico di diritto e 5.100 nell’organico di fatto.
Ritengo che ormai la parola tagli non sia neppure più appropriata di fronte a tale inattuabile devastazione. La mannaia caduta sulla scuola, così come certificata nella circolare degli organici distribuiti nelle varie regioni e nei vari ordini di scuola – elementari, medie e superiori – è insostenibile ed è un problema che il Governo non può scaricare così duramente sui territori regionali, provinciali e sulle scuole.
I tagli sono gravissimi, in particolare al Sud, ma sono pesantissimi anche al Centro-nord, dove, a fronte di un significativo aumento degli studenti, si tagliano migliaia di insegnanti.
Chiedo al Governo di fermarsi, di discutere la possibilità di attuare dal prossimo anno un organico funzionale, attribuito alle scuole sulla base di parametri oggettivi, perché non si colgono neppure i criteri in base ai quali sono stati fatti questi tagli, con un centralismo esasperato e del tutto incoerente con il proclamato federalismo del governo.
Per questo chiedo al Governo di fermare questa devastazione.