sabato, Luglio 27, 2024
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MUOS a Niscemi. Lombardo contrario. Ma è vera gloria?

 “Il Governo della Regione Siciliana ribadisce ulteriormente la propria contrarietà a che il sistema satellitare di telecomunicazioni americano denominato MUOS sia installato a Niscemi”. Lo afferma il Presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che la scorsa settimana, facendo proprie le perplessità espresse dall’assessore regionale all’Ambiente, Pippo Sorbello, che aveva bloccato l’iter approvativo del progetto MUOS in Sicilia, aveva inviato una lettera al Premier Silvio Berlusconi e ai ministri della Difesa, degli Esteri, Dell’Interno, della Salute e dell’Ambiente.

“E’ stupefacente – prosegue Lombardo – che il Ministro della Difesa, rispondendo a una interrogazione parlamentare, sia inciampato in diverse inesattezze per “superare” la sostanziale carenza di informazioni tecniche relative alle problematiche legate all’elettromagnetismo. Infatti, i tecnici dell’ARPA hanno contattato il responsabile tecnico del progetto che ha opposto un diniego a fornire le informazioni agli impianti trasmittenti trincerandosi dietro il segreto militare. Questa amministrazione – prosegue Lombardo – è fortemente preoccupata per la salute delle popolazioni residenti e per le influenze negative che l’impianto possa avere sulla natura, ritenendo necessario essere messa in condizione di poter valutare gli effetti che l’installazione potrebbe determinare. Non potendo proseguire l’attività di studio preventivo e necessario, che deve effettuare l’ARPA, non potremo comprendere se l’installazione delle cinque parabole satellitari, di cui tre basculanti con un diametro di circa 20 metri, possano nuocere alla salute. Né ci si può  accontentare della relazione, allegata al progetto, sbandierato dal Ministro, nel quale viene minimizzato “il rischio dell’esposizione del personale” installando una recinzione di sicurezza. Non è accettabile poi che il Ministro affermi “…la misurazione dell’inquinamento da radiofrequenze …sarà eseguita appena i sistemi saranno installati e pronti ad operare”. Inoltre il Ministro sappia, contrariamente a quanto afferma, che i lavori strutturali per la posa delle mega parabole sono stati già eseguiti da un’azienda di Catania”.

Il Presidente Lombardo puntualizza che i lavori per la realizzazione della Stazione di telecomunicazioni di Niscemi, iniziarono non alla fine degli anni ’50 ma alla fine del 1989, e la base divenne pienamente operativa solo nella primavera del 1991, e ribadisce inoltre che il sito scelto dal 41° stormo U.S. Navy per l’installazione del sistema MUOS  (Mobile User Objective Sistem), è tra le aree ad alto rischio ambientale e oggetto di uno studio epidemiologico da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, per la verifica di eventuali connessioni tra stato di salute della popolazione e situazione ambientale”.

Questo quanto afferma il Presidente della Regione, possiamo solo sperare che non sia solo “campagna” propagandistica. La Sicilia è sfregiata dagli americani che in barba al Trattato di Pace di Parigi, peraltro da loro imposto all’Italia, prescrive in modo perentorio la smilitarizzazione dell’Isola.

Per comodità del Presidente Lombardo e degli 89 deputati che forse nulla sanno della storia siciliana, riportiamo l’art. 50 del Trattato, che è tutt’ora vigente: “In Sardegna tutte le postazioni permanenti d’artiglieria di difesa delle coste, così come i loro armamenti e tutte le installazioni navali situate a meno di 30 km. dalle acque territoriali francesi saranno o trasportati nell’Italia continentale o demoliti entro un anno dalla entrata in vigore del presente Trattato.

In Sicilia ed in Sardegna sarà proibito all’Italia di costruire qualsiasi installazione o fortificazione navale, militare o di aviazione militare.

La prescrizione è chiara, l’Italia non solo deve abbattere quello che c’è, ma anche deve esserle proibito di ricostruire qualsiasi opera di difesa! 

Tutti sotto l’ombrello dello stato, che da liberatore si è reso responsabile di crimini di guerra “impuniti” in Sicilia, e da alleato è divenuto padre padrone dell’Italia e capo feudale in Sicilia.

Non siamo tra quelli che gridano Yankees go home, ma da siciliani siamo tra quelli che pretendono rispetto da chi è diventato, per la pavidità della classe politica italiana e siciliana, padrone assoluto della nostra Isola.

Per questo seguiamo con attenzione ed interesse l’intervento di Lombardo, nell’auspicio che sia vera … gloria.

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