giovedì, Marzo 28, 2024
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Vittime di Mafia/S. Alfano e S.Borsellino: Il potere politico usa Genchi per giustificare la distruzione degli equilibri democratici

“Dopo aver creato lo “Scandalo Genchi” ed aver gettato fango addosso ad uno dei migliori servitori dello Stato dal quale noi tutti ci sentiamo difesi e rappresentati, il potere politico, per mezzo del CDA della Rai, prova persino a vietare che il dottore Genchi partecipi alla trasmissione “Annozero” impedendo cosi che possa difendersi dalle infamanti accuse rivolte alla sua persona”. Sono state queste le parole diffuse in una nota dall’ Associazione Nazionale Familiari Vittime di Mafia, per voce della presidente Sonia Alfano e di Salvatore Borsellino, membro dell’associazione, in merito all’ennesimo episodio dell’inesistente “Caso Genchi”. “Genchi – hanno affermato nella nota Sonia Alfano e Salvatore Borsellino – rappresenta tutti noi ed è grazie ai servitori dello Stato come lui che la nostra speranza di ottenere un giorno giustizia e verità per i nostri familiari non si è ancora assopita”.
“Appare chiaro che la classe dirigente italiana abbia ormai scardinato gli equilibri che rendono uno Stato democratico asservendo al potere politico l’informazione e cancellando l’autonomia del potere giudiziario”.         
Sonia Alfano e Salvatore Borsellino hanno proseguito lanciando un appello al Capo dello Stato poiché “davanti alla consapevolezza di non essere più nella Repubblica democratica per la quale i nostri cari sono morti – spiegano – non possiamo che appellarci nuovamente al Capo dello Stato, nel quale vogliamo ancora riporre la nostra fiducia, affinché ripristini gli equilibri democratici”.
“Più volte ci siamo rivolti al Presidente della Repubblica per chiedere giustizia per i nostri morti, che sono anche i suoi, e per domandargli di assolvere fino in fondo il suo dovere di garante di una democrazia fondata sul sangue di centinaia di innocenti. Siamo stanchi di lanciare appelli alla più alta carica dello Stato senza che questi ci risponda così come siamo stanchi di essere etichettati come “eversivi” sol perché difendiamo la nostra nazione ed il nostro Stato di Diritto.
Eversivi sono semmai i condannati per mafia, i soci in affari dei boss ed i pregiudicati che occupano le aule della nostra democrazia e non i familiari di chi ha fieramente donato la vita per la propria patria.
Siamo avviliti nel vedere la Costituzione Italiana, a noi sacra, quotidianamente calpestata senza che gli organi preposti alla sua difesa intervengano.      
“Per questo – concludono i familiari nella nota – preghiamo il nostro Presidente della Repubblica, alla cui carica tributiamo tutto il nostro più sincero e sentito rispetto, di prendere atto della disastrosa situazione nella quale versa la democrazia italiana e di agire, nel pieno delle sue prerogative, in difesa della Costituzione”.

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