sabato, Luglio 27, 2024
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Mobbing e prevaricazioni in CRI?

Qualche tempo fa abbiamo pubblicato un primo articolo su una inchiesta sulla CRI dal titolo “Che succede all’interno della Croce Rossa Italiana? (per leggere https://www.mondoedintorni.it/2009/3251/che-succede-all%e2%80%99interno-della-croce-rossa-italiana/), oggi, ritorniamo parlando di possibili situazioni di prevaricazioni,  mobbing  e le solite …. raccomandazioni.

Due casi ci sembrano emblematici e degni di notizia. Si tratta di due membri militari della CRI, uno escluso dai richiami e l’altro mobbizzato.

Il primo caso sembra   una storia di ordinaria ingiustizia e riguarda  un capitano della Croce Rossa Italiana, che ha reso servizio anche in Iraq, che,  sembra senza una reale motivazione sono è stato messo in congedo e scartato per altre operazioni militari. Per queste esclusioni ha ovviamente presentato ricorso per le via legali, amministrative e  penali.
Le esclusioni del capitano Martinez, questo il nome dell’ufficiale, sarebbe state operate nonostante il regio decreto 484 /1936, parli chiaro e indichi l’obbligatorietà del richiamo in casi di guerra e calamità. Quasi tutto il personale interessato sembra sia stato richiamato  negli ultimi anni in misura sempre maggiore, il Martinez, che si è sempre distinto per preparazione e professionalità, è rimasto al palo. Nel 1991,  senza alcuna motivazione, è  stato posto in congedo  continuativo, a differenza di altri che ancora oggi si troverebbero in servizio attivo.
Nel novembre 2004, con protocollo n. 007284404, la CRI Comitato Centrale Dipartimento Risorse Umane  Organizzazione, invitava le unità periferiche    a verificare le esigenze del personale militare in considerazione del fatto che alcune unità periferiche nel corso del 2004 non hanno utilizzato nella totalità le autorizzazioni di cui all’ordinanza commissariale n. 2142 del 22 dicembre 2001, che autorizzava un richiamo di un contingente di 290 unità di personale militare CRI. In forza a questa direttiva, due comitati provinciali della CRI,  come di prassi, facevano espressa richiesta nominativa del Capitano Martinez, ovviamente esitata dal comitato Centrale. Risultato? Martinez è stato ancora una volta escluso dal richiamo.  La questione è sbarcata lo scorso anno  in Parlamento, con un’interrogazione al ministero della Difesa presentata dal senatore Fabio Giambarone dell’Italia dei Valori.  Tutto ciò accade mentre una recente  relazione dell’Ispezione del Dipartimento Ragioneria Generale dello Stato ha fatto emergere diverse anomalie   per il personale trattenuto in servizio attivo, senza ce ne fossero le esigenze richieste dallo stesso R.D. 484/36.    
La seconda storia riguarda il maresciallo Lo Zito che dopo aver  evidenziato irregolarità che sarebbero state commesse dal Presidente Regionale, si sarebbe visto proiettare in un girone infernale e messo fortemente in discussione dal Presidente stesso che con propria lettera inviata il  5 gennaio 2008 all’Ispettore Nazionale del Corpo Militare CRI, Ridolfi,   ne chiede l’immediato allontanamento per incompatibilità ambientale.

Lo Zito, con una denuncia presentata alla Procura della Repubblica di L’Aquila rappresenta, tra l’altro, che, contrariamente a quanto dettato dalla delibera n° 7/08 del 02 feb. 2008  del Consiglio Direttivo Nazionale dell’Associazione, il Comitato Regionale Abruzzo de L’Aquila, avrebbe acceso un Conto Corrente Bancario aperto presso la Banca Toscana con sede in Avezzano, che sarebbe luogo di residenza della Presidente, dove risulterebbe depositata la firma sia della Presidente che di una dipendente a tempo determinato, le quali gestirebbero autonomamente i pagamenti dell’Unità apponendo le proprie firme sui “mandati di pagamento” e “reversali d’incasso”.

Altra anomalia rappresentata nella denuncia, il caso del dipendente che apporrebbe la propria firma in qualità di “Responsabile Amministrativo”, nonostante in Sede sia presente un direttore regionale che, secondo quanto stabilito dall’art 32 dello Statuto CRI e dall’art. 48 del Regolamento, sarebbe l’unico autorizzato ad effettuare tali operazioni.   

Secondo la denuncia, sarebbe stata ultimamente effettuata una ispezione da parte di alcuni membri del Collegio Unico dei Revisori, di stanza al Comitato Centrale di Roma, in data 14/03/08, ma inspiegabilmente la documentazione che si ritiene irregolare sarebbe stata lasciata a L’Aquila.

 La questione sembra alquanto complicato ma appare curioso il fatto che nella stessa lettera con cui il Presidente Maria Teresa Letta chiede l’immediato allontanamento di Lo Zito, assicuri l’Ispettore Ridolfi che la sua richiesta di intervento a favore del militare CRI a lei segnalato, ha avuto una sua risposta concreta e immediata. Dalla copia della lettera protocollo 22/08 del Comitato Regionale Abruzzo “…facendo presente che alla richiesta di mio intervento in favore di un militare CRI  da lei segnalatomi, la mia risposta è stata concreta ed immediata

Dalla lettera si evincerebbe che da una parte il Presidente Regionale intende silurare un militare, dall’altra assicura il vertice che si è interessata favorevolmente per un “presunto raccomandato” dal vertice.

Del caso delle anomalia di alcune procedure amministrative è intervenuto anche il Direttore regionale Abruzzo che con la nota del 17 luglio 2008 – prot.- CRI /08/1674,  inviata al Capo Dipartimento Organi Statutari e al Dirigente del Servizio 14° Coordinamento Direzioni regionali ed ispettivo di Roma, rappresentava  che presso il Comitato Regionale Abruzzo “vengono spesso portate ad attuazione procedure finalizzate all’acquisto di beni e servizi che nor rispettano   il regolare iter amministrativo previsto dalla normativa che regolamenta questo tipo di acquisisizoni”  ,  e che “a conferma delle irregolarità sopracitate si segnala il casuale rinvenimento di un a anomala richiesta di preventivo a firma del dipendente M. , il quale, firmandosi come fantasioso “referente regionale” mai conferitogli dalla scrivente, istruiva irregolarmente la procedura finalizzata all’acquisto di materiali di protezione civile per un importo non inferiore a 40.000 euro…”

La dr.ssa Maria Rita Salvetti, sembra sia stata rimossa…

Allora viene spontaneo chiedersi, cosa succede alla Croce Rossa italiana?

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