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Crisi della politica regionale. Lombardo in un cul de sac e Caputo (PDL) dichiara che non è reato chiedere coerenza al Presidente

Ascaro
Ascaro

Palermo li 31 gennaio 2009 – Salvino Caputo, Presidente della Commissione Attività Produttive dell’Assemblea Regionale Siciliana interviene sul caso della latente crisi politica e dell’evidente stallo governativo siciliano. 
Lo stop al programma di riordino della sanità prima e la questione degli ATO, che dovevano avere inizio ai primi di ottobre dell’anno scorso, ha messo in crisi il governo e le fibrillazioni non sono più solo a Sala D’Ercole ma anche all’interno della giunta regionale.
Il caso Russo e Ilarda probabilmente non fa dormire più sonni tranquilli a Lombardo, assediato costantemente anche da chi prima lo elevava a “salvatore della patria”.
Caputo afferma che ” Nessuno vuole scalzare Lombardo , ne’ chiedere nuove elezioni, anche se abbiamo dimostrato di essere stati pronti a votare dopo soli due anni. Ma è il Presidente che deve fare le riforme con la maggioranza che lo ha eletto e che lo sostiene. Non cercare direttamente o attraverso i suoi fidi collaboratori alleanze trasversali. Essere leali con gli elettori significa governare con la maggioranza e non trescare con settori dell’opposizione ” continua Caputo,  invitando Lombardo a creare le premesse per governare la Sicilia con chi lo ha eletto.
” Invece di dissertare sugli Ascari siciliani e sul Milazzismo, il cui contesto politico era notoriamente diverso da quello di oggi , Lombardo convochi la Giunta di Governo che non si riunisce dal 29 dicembre, faccia uscire dallo stallo i fondi comunitari, approvi il Piano Energetico Regionale, nomini i Direttori Generali e rilanci l’azione amministrativa e di Governo. E su questi temi – ha concluso Caputo – si renderà’ conto di avere una maggioranza coesa, leale e presente”  
Non sappiamo cosa farà Lombardo e se davvero, come riportano alcune veline, promuoverò Russo alle europee per calmare gli animi, di certo, se continua a parlare di ascarismo lo farà, probabilmente, a ragion veduta perché lui stesso, schierandosi, si è definito “ascaro”.
Chi è causa del proprio male pianga se stesso e l’ascaro Lombardo non può prendersela con nessuno se si è cacciato in un vero e proprio “cul de sac”.
Forse non tutti vogliono indebolire il Presidente, ma già qualcuno (ndr: Cimino) parla di possibili elezioni se non si approvano gli atti decisi dalla giunta.
E’ la solita storia e la solita politica di casta e di privilegiati che dimenticano promesse e popolo non appena eletti.

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