giovedì, Marzo 28, 2024
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Sgarbi e l’antimafia, Toscani e la m.a.f.i.a

Nella dura polemica che si è innescata tra Sgarbi, i Borsellino e l’Associazione Vittime della Mafia, si inserisce il discorso della mafia e dell’antimafia.       
Sgarbi come abbiamo già scritto sulla pagine di questo giornale, è un uomo immagine e un fine cultore dell’arte ma difficilmente si può definire un politico né tantomeno un amministratore locale.
Il continuo parlare di questa giunta anomala composta da personaggi noti e meno noti che per amor di patria rinunciano allo stipendio di assessore, almeno secondo informazioni dell’ufficio stampa,  ci fa sorgere spontanea una domanda: ma a guadagnarci è stata Salemi o la giunta? 
A Salemi tutti l’aspettavano come il nuovo salvatore della patria ma in definitiva nulla è cambiato. Al di là del “focus on Salemi” per le sue provocazioni, le sue interviste, le presentazioni dei suoi libri, le “convergenze” con il presidente della Regione Raffaele Lombardo sulle pale eoliche, la città resta ingovernata e i servizi sono deficitari né più e ne meno di prima dell’avvento di Sgarbi.
          
Detto questo, rimane il problema della mafia e dell’antimafia. Chi non ricorda la macchietta di Cuffaro con coppola da Santoro ad Annozero che affermò che così “irrideva” della mafia non rendendosi conto che invece offendeva la Sicilia e i Siciliani?   
  
Adesso, Oliviero Toscani che ha registrato il marchio M.A.F.I.A, secondo il Sindaco Sgarbi “ha fatto una scelta antimafiosa, paradossale e provocatoria com’è nel suo stile. Difficile immaginare che capiscano lo stile persone che ne sono prive al punto da continuare a parlare in nome di morti che non possono rispondere“, ci viene ad insegnare come combattere la mafia. 
  
Per Sgarbi quindi è una operazione antimafia mentre Toscani ha dichiarato che “E’ un concetto dalla banalità universale che useremo per veicolare progetti di comunicazione”.
Noi facciamo parte di quella schiera di persone che non possiede lo stile di Toscani e non capiamo. Auspichiamo quindi che Sgarbi ci dica in che consiste questa scelta antimafiosa e cosa ha di diverso dell’operazione “commerciale” della Royal Caribbean e della MSC Crociere che sfruttando la mafia, offrivano la prima foto ricordo con mafioso e sfondo di Palermo, la seconda che descriveva la Sicilia come Terra della mafia ed invitava i turisti a visitare i “siti” dei più oscuri delitti.       
E’ comunque paradossale che il Sindaco affermi che la mafia non esiste mentre il suo assessore fa una scelta mafiosa registrando un marchio che ad essa si richiama e per fini probabilmente commerciali.      
Di una cosa possiamo dire che Sgarbi ha pienamente ragione: al fenomeno mafioso, che lo si voglia considerare finito come afferma il Sindaco di Salemi o che lo voglia considerare ben vivo e vegeto, si è aggiunta una nuova componente: l’antimafia di professione.  
 
Ma questa operazione d Toscani sembra inserirsi a pieno titolo in quel circuito perverso dell’antimafia di professione, fatta di associazioni, enti istituzionali, fondazioni e quant’altro.
Senza la mafia, la M.A.F.I.A di Toscani non esisterebbe così come senza mafia, l’antimafia di professione non esisterebbe. Cosa c’è di diverso ?
L’antimafia, un circuito perverso che viene alimentato da quello stesso stato che dovrebbe combattere ogni organizzazione delinquenziale ma che è incapace di garantire perfino la dignità del Parlamento permettendo la presenza sugli scranni parlamentari di delinquenti condannati con sentenza definitiva e inquisiti.     
L’antimafia ha necessità che la mafia esista per sopravvivere, ma Sgarbi appare la persona meno indicata per parlare di giustizia ed onestà. Le cronache giudiziarie su di lui riportano di una condanna a 6 mesi e 10 giorni di reclusione nel 1996 con sentenza definitiva della Pretura di Venezia,  per il reato di falso e truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato, per produzione di documenti falsi e assenteismo mentre era dipendente del Ministero dei Beni Culturali con la qualifica di funzionario ai Beni artistici e culturali del Veneto. E’ stato anche condannato in primo e secondo grado per diffamazione al pool antimafia. Reato estinto per intervenuta prescrizione.            
Può scagliare la prima pietra?

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