sabato, Luglio 27, 2024
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Politica: da Lombardo al consigliere comunale di Marsala, dall’insipienza alla delazione e agli avvertimenti

Nel silenzio generale della stampa regionale e italiana, la casta siciliana si evolve.
E già, l’evoluzione della specie si presenta anche in politica. La Sicilia da sempre considerata fucina della politica nazionale e scacchiera su cui giocare le partite di interesse lobbistico del nord Italia e di Roma, fa un passo avanti nell’evoluzione della specie.
Da una politica insipiente e sottomessa alle segreterie dei partiti, gestita in modo feudale dai nuovi baroni della casta, ecco che da Catania a Marsala si presentano comportamenti evolutivi della specie … ma non nel modo in cui potevano aspettarsi i siciliani.
Da Catania il presidente della regione Raffaele Lombardo lancia sibilline accuse ad una certa casta politica “disonesta” che secondo le sue affermazioni è presente CON CARICHE ISTITUZIONALI nei due rami del parlamento e in provincia: “…chi dice cose diverse in sanità è un disonesto e di disonesti con cariche istituzionali, appartenenti a rami del Parlamento, da queste parti, soprattutto in provincia, ce ne sono parecchi”.
A chi si rifesce Lombardo quando parla di disonesti con cariche istituzionali nei due rami del Parlamento?
Chissà poi perché i disonesti sono solo in parlamento e in provincia  ….
A Marsala si è fatto di più e in altri tempi si sarebbe parlato di chiaro avvertimento di chiaro stampo mafioso. Ma la mafia ormai non esiste più. Provenzano è in cella, Riina sotto regime di 41bis, la famiglia Lo Piccolo (padre e figlio) in carcere, rimane il terzo livello, quello della trasformazione voluta da Riina: la massoneria e i colletti bianchi,  ben inseriti nel sistema economico-finanziario e politico siciliano, e non solo.   
Un consigliere comunale durante una riunione del Consiglio non trova di meglio che “ammonire” il Consigliere di opposizione Basile, reo di aver chiesto che venissero inviati alla Procura della Corte dei Conti i bilanci dell’Istituzione Marsala Schola (una sorta di assessorato autonomo all’istruzione che gestisce oltre 6 milioni di euro l’anno , un terzo delle spese correnti del Comune), di stare attento perché parlando di questa istituzione potrebbe bruciarsi visto che dietro”ci sarebbe” nientemeno che il Consigliere del Ministro della Giustizia Angelino Alfano e ex Sostituto Procuratore Antimafia a Marsala, Piscitello, marito del presidente del CdA Caterina Adamo. Il consigliere se ne uscito con :”  “non sai che dietro (ndr.: di Marsala Schola) c’è Piscitello e ti puoi bruciare?“.   
Il Consigliere Basile che ha confermato i fatti, ha con classe cercato di giustificare il consigliere ammonitore ritenendo che queste gravi affermazioni fossero la conseguenza della grave crisi politica in atto a Marsala.
A Catania probabilmente si dirà che il presidente Lombardo stressato dalle continue critiche  sul suo operato e su quello del magistrato Mauro chiamato in politica quale assessore alla sanità, abbia fatto quelle affermazioni senza convinzione.
Ma ci chiediamo se può essere accettato che  persone che ricoprono cariche istituzionali di alto livello come Lombardo e di semplice consigliere il secondo possano lanciare accuse ed avvertimenti così gravi senza dare contezza delle loro affermazioni o pagarne le conseguenze.         
Le loro affermazioni sono gravi ma pensiamo sia altrettanto grave e pericoloso per la democrazia, che possano essere considerate normale dialettica politica.
Cosa sarebbe successo qualche tempo fa?  Come minimo ci sarebbe stato un giudice che avrebbe aperto un’inchiesta, oggi invece … il silenzio.

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