martedì, Aprile 16, 2024
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UNICREDIT: storia di una normale "infernale" giornata

Egregio direttore,
mi permetto di segnalarle ciò che qualche giorno fa mi è capitato nella filiale Unicredit della città di Marsala. Trovandomi a Marsala per lavoro e avendo ricevuto un assegno emesso dalla filiale della citata banca decido di approfittare dell’occasione ed incassarlo direttamente presso la banca emittente piuttosto che versarlo sul mio conto.
Entro in filiale e mi avvicino alla classica macchinetta elimina code, schiaccio il pulsante e… nisba. Spenta. Vabbè , mi metto ordinatamente in coda e tento un rapido calcolo del tempo di attesa: 6 persone con una sola cassa aperta (su 3 postazioni), non sarà rapidissimo ma in una 30-ina minuti speravo di farcela.
Dopo i primi 10 minuti capisco che ci vorrà più tempo: l’addetto alla cassa da idea di non essere proprio celere e i mugugni e le considerazioni degli altri clienti in fila non fanno presagire nulla di buono, nonostante la normalità delle operazioni (prelievi e/o versamenti).
In breve, passeranno 100 minuti (1 ora e 40 minuti) prima di riuscire ad arrivare davanti al fatidico banco (quasi 20 minuti ad operazione!!!) e trovarmi faccia a faccia con l’impiegato con sindrome da bradipo. Ho poi scoperto che lo stesso è in prestito alla filiale poiché i cassieri “ufficiali” erano in ferie o in malattia, ma ciò non può evidentemente giustificare i tempi di attesa della clientela.
La sorpresa arriva quando l’impiegato mi spiega in maniera cortese (di questo ne va dato atto) di non poter eseguire l’operazione perché “la banca è in fase di ristrutturazione e non abbiamo modo di registrare gli utenti, non essendo lei un nostro cliente, non posso eseguire l’operazione. Torni fra qualche giorno e sistemiamo tutto”.
Può immaginare la reazione di un povero cristo che dopo quasi 2 ore di coda si sente dire che per un LORO problema (non segnalato da nessuna parte) un utente non può effettuare l’operazione per cui è entrato in quella filiale e ha solo perso tempo.
Chiedo del direttore e vengo re-indirizzato su altro impiegato (non credo proprio fosse il direttore) che – minuti prima – avevo notato entrare con un paio di pane/panini incartati distribuendone parte ai colleghi in maniera molto eucaristica (Brunetta in Unicredit non deve avere molto ascendente…), il quale mi fa notare l’impossibilità da parte loro di poter effettuare l’operazione che avrei voluto.
Alle mie rimostranze sull’assoluto disprezzo per il cliente e la totale sconoscenza del concetto di comunicazione, visto che sarebbe bastato anche un semplice avviso in bacheca indicante il disservizio, ripete il ritornello di non poter far nulla.
Ora mi chiedo: è accettabile che un normale utente debba perdere inutilmente 2 ore senza riuscire ad effettuare una banale operazione senza che nessuno si prenda la briga quantomeno di scusarsi o di provare a cercare di risolvere il problema?
E” così difficile mettere un semplice avviso in bacheca quando SI E’ A CONOSCENZA DI NON POTER GARANTIRE UN SERVIZIO ALLA CLIENTELA?
E poi, perché mai non si possono affiancare altri impiegati in situazioni di palese emergenza (vedi attese interminabili e file chilometriche alle casse)?
Ordini superiori o incompetenza di chi lavora e/o dirige la filiale?
Qualcuno nella noia dell’attesa diceva che la colpa è nostra. Se smettessimo di portare i nostri (pochi) risparmi alle banche forse saremmo trattati meglio…
Chiudo questo mio sfogo, con una ultima considerazione.
La beffa è la scritta che campeggia sulle varie pubblicità che gironzolano in filiale: “Unicredit: E’ Semplice Risparmiare Tempo”. Già, magari cambiando banca o filiale…
Cordialmente
N.s.

Certo è che l’Unicredit con tutti i problemi che ha con i bilanci e le esposizioni ci aggiunge anche quello del personale che fa perdere clienti…
Così,  invece di aiutare i cittadini a superare la crisi come suggerito da Berlusconi e Draghi, stanno spingendo i clienti ad abbandonare una barca che sembra fare acqua.

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