martedì, Ottobre 15, 2024
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MARSALA: impresa edile chiede al Comune 800 mila euro di danni

Da tempo si chiacchiera intorno ai disservizi che creerebbe il Settore Territorio e Ambiente del Comune di Marsala a privati cittadini ed imprese edili, ma fino a ieri nessuno aveva intrapreso alcuna azione nei confronti del Dirigente del Settore e del Sindaco, o protestato formalmente. Chiacchiere e voci insistenti ma come spesso succede in Sicilia, al dunque, tutti si tirano indietro adducendo motivi di opportunità. 

Qualcuno più onestamente ha ammesso che si non si parla perchè alla fine si ha paura di possibili ritorisioni. A Marsala dobbiamo lavorare!
Anche noi ci siamo interessati del problema concessioni edilizie e abitabilità ed abbiamo evidenziato come appare anomalo, tra gli altri,  il fatto a Marsala sembra che il rilascio delle concessioni edilizie non sia una prassi consolidata ma spot nel senso che quasi sempre si iniziano i lavori dopo i fatidici 120 dal deposito del progetto senza alcuna informazione da parte del settore. Anche il rilascio del certificato di abitabilità “per sorteggio” appare lesivo del diritto cittadino a certezze e del dovere dell’amministrazione di verificare la rispondenza al progetto di ogni singolo intervento.  

Carenza di personale, che però stranamente risulta spesso incaricato di redigere progetti di strade, rotonde e quant’altro anziché essere permanentemente  impiegati nella mansione primaria, pratiche arretrate (?), ed altro sono le motivazioni addotte per giustificare questi disservizi che creano ovviamente problemi e alcune volte anche danni all’utenza.

Il caso dell’intervento edilizio di Via N. Bixio e Via Tunisi però ha dell’incredibile e per certi aspetti inspiegabile perché oltre il danno si evidenzia, come ciliegina finale, la beffa sotto forma di certificazione di destinazione d’uso di un’area prima dell’intervento “certificata”  a vincolo urbanistico pubblico e divenuta  “edificabile” a intervento compiuto.

Cerchiamo di capire i fatti analizzando i documenti .

Il 3/2/2004 il Consiglio Comunale,   approva una variante urbanistica al Piano Comprensoriale n. 1 che da subito viene considerata nulla per vizi di forma e per mancanza del parere del Genio Civile. Nulli quindi gli effetti e quindi nessuna variante può considerarsi effettuata tanto che in alcune delle aree indicate nella delibera nulla, sarebbero stati regolarmente autorizzati interventi edilizi. 

Inspiegabilmente, nell’aprile 2005, esattamente il 7 aprile, con protocollo n. 2181, il Settore Territorio e Ambiente, non approva un progetto depositato da una impresa perché “… il lotto interessato alla progettazione dell’edificio per civile abitazione e commercio, ubicato tra la via N. Bixio e la via Tunisi, è interessato da una variante urbanistica, per la costruzione di una strada di collegamento tra la Via Circonvallazione (ora Via Dante) e la Via Mazara, per proseguire per Via S. Lipari, così come rappresentata nella planimetria allegata ed approvata dal C.C. in data 3/2/2004 al N° 24, allegato 9 ”  .

La motivazione del diniego appare non supportata da alcun documento amministrativo di variante urbanistica e il Settore Territorio e Ambiente non poteva non sapere che la delibera del C.C. n. 24 del 3/2/2004 era a tutti gli effetti nulla anche in considerazione che non ha ottenuto, probabilmente perché mai inviata, l’approvazione dell’Assessorato Territorio e Ambiente e la pubblicazione sulla G.U.R. a mente delle disposizioni previste dalla legge 71del 1978. 

Tecnicamente e giuridicamente il lotto interessato all’intervento edilizio non era,  e non è, interessato ad alcuna variante urbanistica. Viene da chiedersi perchè allora il responsabile del procedimento boccia un progetto adducendo motivazioni che appaiono in tutta evidenza insussistenti. 

Riepilogando, il 3/2/2004 il C.C. approva una variante urbanistica la cui delibera viene da subito considerata nulla per vizi di forma. Malgrado ciò, il settore dopo circa un anno boccia un progetto edilizio precisando che il lotto interessato è soggetto a variante urbanistica, acquisisce un nuovo progetto con la variante indicata e il “taglio” di 19 alloggi e non ritiene di informare l’impresa che a monte della nota di diniego vi era un clamoroso errore dell’ufficio.

Non informa da subito l’impresa e non lo fa neanche quando quest’ultima presenta un nuovo progetto che tiene conto della variante urbanistica asserita ma inesistente, e, a differenza del primo progetto, fa decorrere i 120 giorni per il silenzio assenso. Una procedura che fa sorgere molti dubbi. 

E i dubbi sono tanti anche perché improvvisamente nel dicembre 2007, a intervento edilizio concluso, il settore rilascia alla ditta interessata una certificazione dove si afferma che il lotto in questione e quindi anche l’area precedentemente dichiarata soggetta a variante urbanistica, è edificabile ! E tutto quanto è successo prima?

Tutto ciò ha provocato un danno economico ingente quantificato in circa 800 mila euro e che ha messo in seria difficoltà l’azienda che ha inviato al Dirigente del Settore e al Sindaco Carini, una richiesta di conciliazione extragiudiziale per il risarcimento del danno subito, con l’avvertenza che trascorso il termine indicato nella richiesta, presenterà denuncia alla Procura della repubblica di Marsala in quanto tutto il procedimento appare viziato da atti ed omissioni dolose o colpose.

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