venerdì, Aprile 19, 2024
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MARSALA: l’Assessore Regionale Russo sulla sanità: parole, parole e ancora parole

Un sistema sanitario in grado di garantire un po’ dappertutto ‘’un’eccellente normalità”. Tale da evitare lunghe e costose trasferte verso altre strutture.
 E’ questo l’obiettivo dell’assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, che oggi,  nella sala conferenze del complesso San Pietro, ha partecipato a quello che doveva essere un ‘’confronto operativo”con i diversi operatori del settore della sanità, pubblica e privata, organizzato su iniziativa del deputato regionale  Giulia Adamo, e che alla fine è diventato una inutile passerella di politici.  
Tomasi di Lampedusa oltre 140 anni fa disse: i siciliani sono per il cambiamento … purché tutto resti com’è”.
Oltre un’ora è durato il discorso di introduzione dell’assessore regionale Russo, tortuoso, inutilmente prolisso e ripetitivo, l’assessore in definitiva ha detto solo “tagli, tagli ed ancora tagli”.
Tagliare i posti letto, tagliare le ASL, tagliare gli ospedali, tagliare i reparti e, nuova frontiera: ridistribuire territorialmente i servizi sanitari, accentrandoli secondo una strana logica di eccellenze (?), con due poli: Palermo e Catania.  Praticamente tutto il “sistema siciliano” con le sue storture e con le sue “deviazioni” rimane in piedi ma, con una nuova struttura.
Non abbiamo ben capito come l’assessore pensi di creare eccellenze diminuendo i nosocomi e soprattutto non capiamo come pensi di eliminare le code e i viaggi al nord diminuendo l’offerta di servizi nel territorio. Ha detto che non è più tollerabile che ci siano sprechi ed è finito il tempo di rubare. Si è rubato troppo in passato. Piccolo errore, si ruba ancora e le inchieste di questi ultimi tempi lo confermano. Si sono affinate le tecniche ma si ruba certamente ancora.
Russo non ha parlato dei veri sprechi esistenti nella sanità siciliana: manager non all’altezza e strapagati, della disorganizzazione, delle baronie, mancanza di professionalità diffusa, esuberi di personale medico , infermieristico ed amministrativo,  dei reparti “costituiti ad hoc” per il barone di turno, e soprattutto non ha risposto alle domande dei giornalisti durante il convegno ripiegando sul più facile approccio a tu per tu senza contraddittorio e senza platea ad ascoltare le risposte, tanto che dopo due ore di convegno, pur essendoci messi in lista per intervenire non abbiamo potuto porre le nostre domande perché l’assessore se ne doveva andare. Abbiamo protestato ma l’assessore, di fretta, ci ha detto: venite a Palermo! Bella risposta.
Il Sindaco di Marsala Carini è intervenuto brevemente e si è dichiarato  fiducioso che l’ospedale nuovo di Marsala sarà un centro di riferimento provinciale con nuovi reparti e 240 posti letto, ma l’assessore ha raffreddato gli entusiasmi del Sindaco perché durante il suo lungo discorso ha avuto modo di dire, a proposito dell’ospedale, che il sindaco farebbe bene a pensare a livello provinciale e regionale e non a livello cittadino. Tradotto dal politiche : caro Carini l’ospedale si aprirà, quando e come e con  quali reparti è tutto da vedere.  
Polemico intervento del Sindaco di Mazara del Vallo Maccadino che ha messo l’accento sulla professionalità dei “baroni” della medicina siciliana che appare scarsa visto che i siciliani e lui stesso si devono recare al nord per farsi curare … da un siciliano. Come a dire, ecco che i nostri migliori vanno fuori e a noi rimane …
Ovvia protesta di un medico mazarese ma Maccadino ha replicato che questo medico “ortopedico” avrebbe fatto meglio a stare zitto.
E’ seguito un intervento del deputato Lo Giudice (UDC), incomprensibile e per certi aspetti fuori tema ma tant’è che dal palco ognuno poteva dire quello che pensava. Anche lui ovviamente terminato l’intervento se ne è andato come il deputato Ferrara (PD) che prima di infilare l’uscita ha detto che la sanità deve essere distribuita sul territorio in modo uniforme e il cittadino non deve andare a Palermo a farsi curare. Già, ma per fare questo bisogna intervenire sugli sprechi reali e lì i problemi diventano insormontabili per l’assessore.
Meglio tagliare i posti letto, gli ospedali, aumentare i ticket (già del 300% più elevati delle altre regioni), diminuire i medicinali prescrivibili, e limitare le analisi e gli accertamenti diagnostici anche per persone portatori di patologie.
E proprio mentre l’assessore Russo stava uscendo è stato “aggredito verbalmente” da un signora ammalata oncologica che gli ha gridato in faccia la sua sofferenza di donna malata e costretta a recarsi fuori città a fare il ciclo di kemio terapia. Evidentemente all’assessore, tecnico, nessuno ha mai detto che una persona dopo un ciclo di  kemio è debilitata ed avrebbe bisogno di immediato riposo invece di mettersi in macchina e viaggiare per qualche ora.
Ma l’assessore aveva premura e quindi, tutti in piedi e a casa. La passerella è terminata.

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