venerdì, Marzo 29, 2024
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Cadeau a Roma e Catania: durissima protesta del Presidente del Veneto Galan

Giancarlo Galan
Giancarlo Galan

Galan, presidente della Regione Veneto si è tolto più di qualche sassolino dalle scarpe intervenendo pesantemente sulla questione dei “regali di stato” a due comuni italiani, Roma e Catania, in dissesto per incapacità politica di chi li ha amministrati.
C’è poco da criticare Galan. Ha perfettamente ragione, in Italia  c’e’ chi ci guadagna sempre e c’e’ chi ci rimette sempre, e il Veneto è sempre dalla parte di chi ci rimette.
Galan si chiede se Catania e’ in Sicilia, quella Regione Siciliana a Statuto speciale che ha accumulato nel corso del tempo oltre 18mila dipendenti al contrario del Veneto dei primati lavorano, che di dipendenti in Regione ne conta solo 2.800.  Si Catania è in Sicilia ma ha fatto un piccolo errore il presidente Galan; i dipendenti della Regione Siciliana sono circa 22 mila e il primato viene insidiato da Palermo che con enti collegati ne conta circa 21 mila.
Ha ragione Galan ad affermare che il dissesto di Catania dovrebbe essere a carico della Regione, ma dimentica che Catania è in Provincia di Catania (una delle nove province siciliane sciolte con disposizione costituzionale) che guarda caso è stata commissariata in questi giorni per via del bilancio consuntivo non approvato. Quella provincia di Catania il cui presidente era nientemeno che … l’attuale presidente della Regione!
Come può pensare Galan che Lombardo si accolli il dissesto catanese e poi quello palermitano e poi degli altri comuni che sono già in dissesto e gli altri che ci stanno arrivando?
Il federalismo fiscale che chiede la Sicilia è quello che gli permette di incamerare le tasse e poter contare sempre sui trasferimenti nazionali per poter sperperare tranquillamente nella convinzione che di poter sempre contare nei regali statali.
Le notti bianche inventate da Veltroni sindaco sono molto di moda in Sicilia. Più o meno come i consulenti, gli sprechi, gli enti inutili, i baroni e i privilegi.

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