sabato, Luglio 27, 2024
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MARSALA: si va verso il Carini ter.

Sembra definitivamente tramontato il  governo di salute pubblica e quindi è inevitabile un nuovo rimpasto di giunta. Dopo appena un anno e mezzo di (non)governo, cambiare per la terza volta la giunta certo non è un bel biglietto da visita per il sindaco, che d’altra parte, senza maggioranza non può certo continuare. La contrattazione con ogni singolo consigliere per approvare  atti deliberativi finanziari o di importanza per l’amministrazione della città non può continuare all’infinito.
24 consiglieri che si richiamano al centro destra su 30 dovrebbero garantire a Carini una maggioranza schiacciante invece, il Sindaco si ritrova praticamente senza maggioranza e con un Consiglio Comunale in continua fibrillazione.
Con Giulia Adamo in rotta di collisione con Massimo Grillo definito inaffidabile, è indubbio che una maggioranza stabile di centro destra non può lasciare fuori dalla giunta l’UDC forte di cinque consiglieri (in attesa di Mauro ?) che sembrano ricompattati intorno al suo segretario cittadino.
Ai due assessori in lista di partenza, Pino Milazzo e Sammartano di area Grillo, in questi giorni si aggiunge il nome di Dugo, formalmente indicato da Giulia Adamo ma vicino all’area Basile e Gesone, poco gradito un po’ da tutti i consiglieri che si richiamano al centro destra, anche se ufficialmente non si pronunciano.
Fernandez, che fino a qualche tempo fa era tra i maggiori critici del Sindaco, sembra aver cambiato idea e ritiene Carini il miglior sindaco che Marsala abbia mai avuto che però si ha il torto di circondarsi di assessori non adeguati.  Queste affermazioni farebbero intuire che se rimpasto ci deve essere, il movimento di Fernandez auspicherebbe un totale ricambio e l’ingresso di un proprio rappresentante in giunta
La cosa appare improbabile anche se in politica niente è dato per scontato. Tutte le parti “in conflitto” affermano che la scelta degli assessori deve essere politica e deve rispecchiare le forze che faranno parte della maggioranza consiliare.
La matassa da sbrogliare per Carini non si presenta semplice ma non sembra che il Sindaco abbia molte alternative.  A lungo andare la situazione potrebbe degenerare ancora di più e l’ipotesi di una mozione di sfiducia, sempre presente nei discorsi dei consiglieri, potrebbe divenire realtà.
Milazzo e Sammartano politicamente non sono difendibili e Dugo è poco digerito dai gruppi. La loro sostituzione  è il pedaggio minimo che Carini dovrà pagare se vuole iniziare un discorso di maggioranza “semi stabile”.
Il Sindaco continua a smentire ipotesi di rimpasto ma le sue continue smentite, in verità poco convincenti, appaiono più come un tentativo di far trascorrere il tempo nella ricerca di una soluzione politica che tenga aperto un discorso per il futuro sempre più vicino.

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