Ancora incursioni americane all’interno del territorio pakistano. Questa settimana per due volte attacchi di terra e con missili sono stati effettuati il primo a sud del Waziristan dove è intervenuta una unità speciale del Corpo dei Marines” che ha lasciato sul campo 20 morti tra civili e militanti., il secondo missilistico è stato a nord del Waziristan e non si conoscono i danni provocati ai civili.
Fonti del Pentagono hanno riferito alla BBC, CNN ed altre televisioni che l’ordine di “entrare” in Pakistan per combattere AlQaida sarebbe giunto al Comandante in Capo delle Forze americane in Afghanistan circa due mesi fa direttamente dal Presidente Bush, anche se, sempre fonti governative, tendono a smentire.
E ciò malgrado il governo pakistano continui a protestare e chiedere il rispetto dei propri confini.
Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale Ashfaq Parvez Kayani ha contestato ancora una volta il fatto che le forze della coalizione si siano arrogate il diritto di entrare in Pakistan violando la sovranità dello Stato. Il richiamo alla difesa dell’integrità dello stato appare come un duro monito agli USA.
Ma da Washington arrivano notizie poco rassicuranti. Un esperto dell’Afghanistan. Col David Hunt, ha chiosato in una intervista alla televisione che gli Usa “non chiedono, avvertono del loro arrivo!” Insomma, benzina sul fuoco.
Di certo appare ancora una volta che gli USA e l’occidente stiano giocando una partita in un’area dove da tempo si stanno giocando molte partite e dove non è ancora chiaro, forse a causa delle tensioni politiche interne, quale sia il vero scopo del Pakistan anche se apparentemente sembra voler debellare i terroristi.
Le centinaia di vittime militari, specie del Frontier Corp, starebbero a dimostrare un massiccio intervento delle forze armate pakistane lungo tutto il confine con l’Afghanistan dove è predominante l’etnia
Pashtun, culturalmente molto vicina all’Afghanistan che da par suo rivendica parte del territorio pakistano abitato proprio dai pashtun. Da circa dieci anni infatti è scaduto l’accordo di Durrand siglato nel 1893 con gli inglesi. A questo proposito per chi non fosse mai stato in quei luoghi e non avesse studiato storia e cultura indo/pakistana è utile vedere il video sui confini:
La decisione del governo pakistano di incrementare i voli di ricognizione nel nord del Waziristan, accolta con soddisfazione dalla popolazione, fa presupporre che e i drone (gli aerei spia e di attacco senza pilota) non cesseranno potrebbero essere abbattuti dai piloti della PAF. Ma c’è da tenere presente che i gruppi tribali stanchi dei continui attacchi degli americani e dei morti civili, potrebbero decidere di attaccare gli USA in territorio afghano. Minaccia reale considerato che alcuni capi tribali hanno chiaramente detto che se gli attacchi continueranno, difenderanno le loro donne e i loro bambini senza timore per la loro vita. In poche parole, gli USA potrebbero avere contro quella variante islamica pakistana che fin qui non hanno mai capito.
Ma anche sul fronte afghano non appare così chiaro come ci viene raccontato. Karzai, inviso a molti capi tribù, non appare tanto affidabile visto che, secondo quanto dichiarato a Enrico Piovesana nel lontano 2004 da Mohayuddin Mehdy, ex consigliere politico di Ahmad Shah Massoud, l’attuale presidente dell’Afghanistan vuole il potere, un potere illimitato e lo sta usando contro i mujaheddin. Karzai, sempre secondo Mehdy, vuole governare l’Afghanistan, come un monarca e continua a negoziare con i talebani per poter espandere il proprio potere. Nel frattempo si affida agli americani cercando di ottenere il maggior risultato possibile senza peraltro esporsi.
Chi sta con chi ancora e chi sta contro di chi oggi appare poco chiaro e nessuno oggi può pensare di affermare di aver capito esattamente come si stanno muovendo le menti in campo e soprattutto quali obiettivi si sono prefissati.
In tutto questo, non è da escludere che l’India non stia giocando una sua partita in Pakistan. Dopo tutto è formalmente ancora in stato di guerra con il paese islamico.
Ed infine, Musharraf, scaricato dagli americani che hanno voluto puntare sull’alleanza innaturale di
Zardari/Nawaz che già dà segni insofferenza, quale ruolo sta giocando ancora? Possibile che il generale presidente sia assente dalla grande partita del gasdotto (perchè in definitiva gli affari sono il vero motivo della guerra in atto) che da Quetta dovrebbe tagliare in due l’Afghanistan attraverso la roccaforte talebana di Qandahar per proseguire per Herat?
Gli USA dopo hanno imposto ai talebani di scegliere tra l’oro e il piombo. Hanno scelto il piombo e gli USA si sono imbarcati in un’avventura che di “etico” non sembra avere proprio nulla.