giovedì, Aprile 18, 2024
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MARETTIMO: licenziare gli insegnanti che rifiutano l’assegnazione

Il caso degli insegnanti che hanno rifiutato l’assegnazione a Marettimo è emblematico di una Italia che stenta a mantenere ferma la barra del diritto e della democrazia.
Un lavoratore che rifiuta un posto di lavoro deve vedersi cancellato dalla lista dei “disoccupati” e deve vedersi ritirate le previdenze in atto così come un insegnante che rifiuta l’assegnazione presso una scuoladeve essere esclusa dalla graduatoria e se in servizio deve essere mandata a casa senza indugio.
Il dipendente pubblico “accetta” per contratto qualsiasi sede di servizio e il venir meno a  questa accettazione fa decadere ogni obbligo da parte dell’Amministrazione a mantenergli il posto di lavoro.
Rifiutare una sede è una inadempienza contrattuale ma in questa Italia di privilegi, amicizie, parentele e quant’altro, nessun insegnante è mai stato licenziato per aver rifiutato una sede di servizio.
Per il caso Marettimo e futuri, se è vero che il Ministro Gelmini vuole cambiare la scuola,  disponga l’immediata esclusione “permanente” dalla graduatoria di quegli insegnanti che si sono rifiutati  di garantire agli studenti dell’Isola il diritto all’istruzione, e se sono in servizio, licenziarli in tronco.
Non farlo sarebbe come ammettere l’impotenza della classe politica a garantire diritti e democrazia in ogni angolo dell’Italia.

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