venerdì, Luglio 26, 2024
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Marsala: commercio vietato in favore del relax dei soci del Circolo Lilibeo?

E’ una domanda che da tempo tutti si pongono e che parzialmente ha avuto una risposta diretta da parte del Dirigente del SUAP arch. Canale da noi contattata e che ha ammesso che oltre a loro (ndr.: Circolo Lilibeo)  altri cittadini avrebbero protestato per il nuovo gazebo dell’edicola che ricordiamo ha tutte le concessioni in regola compresa la certificazine della Intendenza dei Beni Culturali.
A Marsala, precisamente a Piazza della Repubblica, detta Piazza Loggia, i Soci del Circolo erano soliti d’estate dispiegare, guarda caso proprio sull’area che adesso è occupata dal nuovo gazebo (vedi foto accanto), tavoli e sedie in vimini così da permettere ai propri soci di godersi il passeggio all’ombra della chiesa Madre.    
Lunedì 25 scorso, giornata calda ma piacevole, alcuni soci del Circolo (vedi foto ritoccate per la privacy) si sono piazzati con le proprie sedie  a ridosso del gazebo occupando tutto lo spazio antistante l’edicola che deve essere chiusa, quasi a vantarne la proprietà, senza peraltro aver per questo alcuna autorizzare ad usare il suolo pubblico.
Verrebbe quindi confermata l’indiscrezione che siano stati proprio i soci del Circolo a protestare per il gazebo ed a ottenere dal Sindaco, cosa inaudita, il fermo dell’attività commerciale.
Oggi al caso si aggiungono altre notizie che se confermate metterebbero sotto un’altra luce tutta la questione.
Tra i soci del Circolo ci sarebbero il padre e il suocero dell’arch. Canale che ricordiamo, oltre che essere dirigente del SUAP, è il dirigente che ha firmato lo stop all’edicola.
In questo caso ci troveremmo davanti ad una chiara situazione di conflitto di interessi e l’arch. Canale non avrebbe dovuto neanche trattare la pratica o decidere nel merito, meno che mai firmare la lettera con cui in pratica ha stoppato l’apertura della nuova edicola. 
A questo punto le carte sarebbero scoperte e il Sindaco Carini dovrebbe a chiarire la situazione perchè dubbi di situazioni “poco chiare” certo non fanno bene alla sua amministrazione.  
E’ incredibile che un club privato possa vantare diritti su terreno pubblico ed arrivare, come sembra, al punto di impedire l’apertura di una attività commerciale regolarmente autorizzata.
In Campania si direbbe: siamo a Napule paisà!

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