giovedì, Aprile 18, 2024
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Gas. Sanzioniamo la Russia e acquistiamo il suo gas estratto in Algeria

Leggiamo delle grandi lodi dei media e della politica italiana a Mario Draghi per aver firmato l’Algeria un contratto per aumentare il flusso del gas dei questo paese verso l’Italia. Un modo, secondo i mainstream italici, per sganciarsi dalla dipendenza dalla Russia.
Una grande pensata. Peccato che Gazprom , con la sua estensione internazionale Gazprom International, è risulta essere il maggior partner dell’Algeria e ha il controllo di oltre il 50% della produzione di gas.
Gazprom ha in Algeria un ufficio di rappresentanza di Gazprom e una filiale di Gazprom EP International – un’impresa del gruppo che si occupa di progetti upstream all’estero – assicurano una presenza permanente nel Paese nordafricano.  Gazprom EP International gestisce un progetto E&P nell’area di El Assel del bacino petrolifero e gassoso di Berkine.
Ed ancora. Gruppo Gazprom è interessato all’opportunità offerta dall’Algeria di presentare offerte pubbliche per le aree di idrocarburi e all’ambizioso programma del Paese che promuove l’esplorazione e lo sviluppo delle infrastrutture petrolifere e di gas. Il fatto di essere di proprietà dello Stato apre la strada sia a Gazprom che a Sonatrach per la realizzazione congiunta di alcuni progetti algerini attraverso accordi intergovernativi, che tra l’altro non sono in contrasto con l’attuale legge petrolifera.
In poche parole, sanzioniamo la Russia e poi acquistiamo, a prezzo maggiorato,  il suo gas estratto in Algeria. Geniale.

Ms

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