giovedì, Aprile 25, 2024
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Bimbi mai nati. A Marsala il consiglio comunale “vota e discute del nulla” …

Ma intanto ogni consigliere presente in aula ha “intascato” 99 euro di gettone di presenza.
Siamo in tempo di elezioni e quindi come sempre la politica dà il meglio di se. Nel senso peggiore del termine ovviamente.
Ieri a Marsala, in Consiglio Comunale si è avuta la dimostrazione plastica di come la politica spiccia, ipocrita riesce a perfino a fare campagna elettorale su temi sociali molto complessi e delicati.
Su proposta del Consigliere Giusy Piccione, è stato approvata la mozione (punto 53 dell’Odg del giorno 12 Agosto 2020)  che istituisce in città il “registro dei bimbi mai nati” e la realizzazione di un cippo al cimitero in loro “ricordo”,  senza distinguere dei vari casi.
La pochezza politica e l’assoluta ignoranza delle linee sanitarie e normative , molto precise in verità, relativi alla questione, lasciano esterrefatti.
Si pretende di modificare, senza averne ovviamente l’autorità e il potere, e senza avere  “cultura politica, giuridica, sociale e scientifica” una norma di legge nazionale.
Non entriamo nel campo etico e morale, va però precisato che è stato approvato un atto inutile e “nullo” giuridicamente per quanto riguarda il trattamento del feto entro la 20esima settimana, perché in palese violazione alle normative di legge nazionali che stabilisce che se la gestazione si interrompe prima di quel tempo il feto è classificato “prodotto abortivo” ed  equiparato a rifiuti speciali ospedalieri e il suo trattamento è codificato.
La normativa mortuaria, per i bimbi mai nati, oltre la 20esima settimana, pur non prevedendo  la registrazione all’anagrafe, prevede la sepoltura.
Quindi, l’atto del Consiglio non può essere adottato dall’Azienda Sanitaria di Trapani chiamata in causa dal Consigliere Piccione perché  non può in nessun caso derogare dalle norme di legge nazionale in materia.
In definitiva, il Consiglio comunale ha discusso e approvato il “NULLA”.
Dagli interventi dei consiglieri abbiamo rilevato come pochi conoscessero la complessa normativa nazionale. Solo  Linda Licari e Luana Alagna il cui intervento pensiamo sia doveroso riportare perché interviene in temi molto importanti, hanno cercato di far capire ai colleghi consiglieri che ciò che stavano andando ad approvare non aveva alcun senso giudico, logico e sociale.
“In sostanza – ha dichiarato Alagna – si gettano le basi per la stigmatizzazione pubblica della donna che decide, per motivi di coscienza insondabili, su cui nessuno ha il diritto di entrare, di interrompere volontariamente la gravidanza. Una scelta così delicatamente privata, dai risvolti che impegnano anche la sofferenza della persona, diventano oggetto di imposizione attraverso atti amministrativi, rischiando di esporre fatalmente la donna al “giudizio morale” dell’opinione pubblica”.
Difficile non condividere le parole del consigliere.
Linda Licari ha sottolineato si sente tutelata dalle norme nazionali che sono chiare e che tutelano sia la dignità dei feti che della donna.
Insomma, una brutta pagina a chiusura di una consiliatura che si è distinta per la sua pochezza politica e che nel tempo si è dimenticata di discutere temi di interesse dei cittadini.
Ma di taluni temi a Marsala non si deve parlare, non si devono disturbare i manovratori.

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